speedmaster71 ha scritto:Dovrebbe essere l'Hanhart type 417, uno dei primi modelli in acciaio, creato per la Luftwaffe negli anni '50. Funzione flyback ed una produzione totale di 1,000 pezzi...direi molto raro.
Esatto, bravissimo:
non si tratta del più comune Hanhart della Luftwaffe del Terzo Reich, ma di quello post bellico.
La meccanica è livemente diversa da qualla montata dal suo predecessore ed è più o meno quella montata dal Vi.xa Type 20.
http://www.knirim.de/xhanh.pdf
Peraltro, a proposito del Vi.xa Type 20 pare che sia una leggenda da sfatare che ne furono forniti 6.000 alla Francia "come risarcimento di guerra".
Ciò per due motivi:
1) pare che il debito di guerra della Germania sia stato congelato e sospeso a partire dal 1951, nei confronti di Francia, USA e UK e nel 1953 anche nei confronti dell'URSS... Peraltro con il Piano Marshall in corso e dopo la pessima esperianza del primo dopoguerra sarebbe stato assurdo costringere un paese, a terra, a pagare debiti enormi. L'Italia ha siglato un accordo, in materia, nel 1947. I contratti di fornitura dei Type 20 sono stati eseguiti a partire dal 1954, dunque... che c'azzeccano i risarcimenti di guerra, sospesi anni prima?
2) i debiti di guerra hanno un'enorme sfilza di zeri... dubito fortemente che 6.000 orologi abbiano fatto la differenza e si possano rintracciare in un simile enorme calderone...
Pare piuttosto che un imprenditore, stabilitosi a Besancon, abbia acquistato da Hanhart il grosso lotto di 6.000 orologi da rivendere alle FF.AA. francesi, con il marchio Vi-xa...
Le meccaniche sono lievemente semplificate, sull'orologio "francese", e prive, per esempio, di antiurto:

La leggenda continua e ci dice anche questo signore sarebbe diventato, dopo, vicepresidente della Timex Francia, ma nessuna delle diverse fonti che parlano di questo rivela il nome di questo imprenditore.
Non sono riuscito a trovare tracce della produzione della sua ditta prima e dopo i type 20: con quel marchio negli anni 20/30 si producevano lampadine, in Francia.
Oggi, invece, la titolarità del marchio pare sia contesa tra due aziende, ma quello che interessa a noi è la "vecchia Vi-xa", quella degli anni '50, non la nuova.