Milgauss

Le fabbriche di orologi si sono sempre adeguate al progresso e allo sviluppo tecnologico cercando di non rimanere mai indietro.
Nel dopoguerra alcune case orologiere si uniformarono alle nuove tendenze della clientela: orologi non più solo come oggetto elegante e di lusso, ma anche come strumento professionale e con specifiche caratteristiche di utilizzo lavorativo.
Un esempio pratico è accaduto nei primi anni 50 quando alcune industrie orologiere incominciarono la produzione di alcuni modelli antimagnetici pensando a coloro
che lavoravano in ambienti come le miniere, i laboratori scientifici e la nascente industria nucleare.
Tra i modelli più importanti che limitavano gli effetti deleteri delle radiazioni elettromagnetiche erano: Patek Philippe con il modello amagnetic


La IWC con l'ingenieur




La Blancpain con fifty fathoms milspec 11





L'omega railmaster




e la rolex con il famoso Milgauss:

Quest'ultimo vide la luce nel 1954, subito dopo la fiera di Basilea. Si presentava sostanzialmente come una rvoluzione dei modelli Submariner, ma con un
particolare quadrante a nido d'ape, la grafica in rosso ed all'interno la presenza di un secondo fondello in puro ferro magnetico così da formare una vera e
propria " Gabbia di Faraday "

I primi modelli si caratterizzavano dalle lancette a foglia o dauphine e inserto della ghiera simile alla referenza 6204.


Poi furono introdotte una lancetta dei secondi centrali dalla particolare forma a " saetta " . I calibri usati furono il 1065M , il 1066M e il 1080, tutti automatici.
Il nome fu scelto per evocare la capacità di mille Gauss ( unità di misura del magnetismo ).
Se pensiamo che un orologio normale subisce alterazioni già intorno ai 100 Gauss di magnetismo, immaginiamo il grande risultato ottenuto dai costruttori del
Millgauss. Contrariamente a ciò, questi orologi non incontrarono un grande successo di pubblico, difatti erano presenti nel listino, ma si potevano acquistare
solo su ordinazione e, quando si raggiungeva un congruo numero di ordini, la Rolex ne provvedeva alla produzione.
Questo fa capire quanto siano rari e se, conservati tutti originali in ogni loro parte, hanno una quotazione di tutto rispetto che può raggiungere anche i
cinquantamila euro.
La seconda serie del Milgauss, fu prodotta con la referenza 1019 dal 1966 al 1986

Anche questa referenza nei 20 anni di produzione non ha mai raggiunto un significativo successo di vendita.
La rarità di questo modello ne fa una delle chicche ricercate dai collezionisti di tutto il mondo nelle aste dedicate agli orologi facendone lievitare vertiginosamente i prezzi.
Certo che il Sig. Gauss non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato ricordato più per il suo nome prestato ad un orologio che per l'importanza della sua
scoperta scientifica.
N.B. le immagini di questo post sono state prese dalla rete.
Nel dopoguerra alcune case orologiere si uniformarono alle nuove tendenze della clientela: orologi non più solo come oggetto elegante e di lusso, ma anche come strumento professionale e con specifiche caratteristiche di utilizzo lavorativo.
Un esempio pratico è accaduto nei primi anni 50 quando alcune industrie orologiere incominciarono la produzione di alcuni modelli antimagnetici pensando a coloro
che lavoravano in ambienti come le miniere, i laboratori scientifici e la nascente industria nucleare.
Tra i modelli più importanti che limitavano gli effetti deleteri delle radiazioni elettromagnetiche erano: Patek Philippe con il modello amagnetic


La IWC con l'ingenieur




La Blancpain con fifty fathoms milspec 11





L'omega railmaster




e la rolex con il famoso Milgauss:

Quest'ultimo vide la luce nel 1954, subito dopo la fiera di Basilea. Si presentava sostanzialmente come una rvoluzione dei modelli Submariner, ma con un
particolare quadrante a nido d'ape, la grafica in rosso ed all'interno la presenza di un secondo fondello in puro ferro magnetico così da formare una vera e
propria " Gabbia di Faraday "

I primi modelli si caratterizzavano dalle lancette a foglia o dauphine e inserto della ghiera simile alla referenza 6204.


Poi furono introdotte una lancetta dei secondi centrali dalla particolare forma a " saetta " . I calibri usati furono il 1065M , il 1066M e il 1080, tutti automatici.
Il nome fu scelto per evocare la capacità di mille Gauss ( unità di misura del magnetismo ).
Se pensiamo che un orologio normale subisce alterazioni già intorno ai 100 Gauss di magnetismo, immaginiamo il grande risultato ottenuto dai costruttori del
Millgauss. Contrariamente a ciò, questi orologi non incontrarono un grande successo di pubblico, difatti erano presenti nel listino, ma si potevano acquistare
solo su ordinazione e, quando si raggiungeva un congruo numero di ordini, la Rolex ne provvedeva alla produzione.
Questo fa capire quanto siano rari e se, conservati tutti originali in ogni loro parte, hanno una quotazione di tutto rispetto che può raggiungere anche i
cinquantamila euro.
La seconda serie del Milgauss, fu prodotta con la referenza 1019 dal 1966 al 1986

Anche questa referenza nei 20 anni di produzione non ha mai raggiunto un significativo successo di vendita.
La rarità di questo modello ne fa una delle chicche ricercate dai collezionisti di tutto il mondo nelle aste dedicate agli orologi facendone lievitare vertiginosamente i prezzi.
Certo che il Sig. Gauss non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato ricordato più per il suo nome prestato ad un orologio che per l'importanza della sua
scoperta scientifica.
N.B. le immagini di questo post sono state prese dalla rete.